La mitica Cristina Fogazzi alias Estetista Cinica, in testa al super brand VeraLab, è la più efficace e brillante protagonista del Festival di Sanremo 2024.
Nel luna park di un Festival che ha sempre più bisogno di stupire con effetti speciali, anche a costo di catapultare una star come John Travolta sul set di Fiorello e Amadeus scatenati nel “ballo del qua qua”, Cristina Fogazzi svetta per creatività imprenditoriale e commerciale.
Innanzi tutto da lei sì che non ci aspettavamo canzonette ma business quindi tutto era più che lecito e, anzi, apprezzabile. E poi diciamola tutta, un colpo di beauty da Estetista Cinica sulla kermesse sanremese ci stava come il cacio di qualità sui maccheroni made in Italy.
Sulle note della leggendaria “Rumore” di Raffaella Carrà sono sfilati in marcia verso il Teatro Ariston Luce Liquida, Olio Denso, Depuff e Spumone, i prodotti magici adorati da tutte le fagiane.
Come sono riusciti a conquistarlo? Con una semplicissima idea geniale! Sfoderando la motivazione indiscutibile che abbatte qualsiasi resistenza:
non possiamo uscire senza SKIN CARE.
Quella di Cristina Fogazzi e VeraLab è, ancora una volta, una mossa di successo.
Ormai, come dice mirabilmente lo spot, una storia italiana di cura della pelle.
Non si può che essere sedotti, dall’umanità prorompente della Cinica Fogazzi, così brava ad essere una capacissima <donna normale> e così pronta a soddisfare e divertire sempre le aspettative dei follower.
D’altra parte a Sanremo il suo show leggero e travolgente non fa proprio una ruga…ops, una grinza. Che con la pelle in VeraLab, anche il make up di Sephora non fa neanche una sbavatura.
Perfetto, ideale, su misura. E come al solito fresco e gradevole come un corpo trattato dall’Estetica Cinica.
Meglio, molto meglio di qualche altra stentata esibizione sfrenata di chi non sa come rompere le righe e farsi notare nei giorni in cui l’appuntamento con la Musica Italiana in qualche caso rischia di diventare un circo senza performance di livello stratosferico.
Comunque noi di Sei Digital siamo tutto sommato buoni con l’intera 74.ma edizione festivaliera. Ci è piaciuto applaudire Loredana Bertè, ascoltare Angelina Mango, bearci di Marco Mengoni, cantare con Stash e i The Colors, scoprire la nuova proposta di Annalisa, ammirare Fiorella Mannoia, godere di Giorgia, ritrovare Mr Rain, la brava Emma e altre presenze vecchie e nuove.
In fondo Sanremo è Sanremo.
Ognuno cerca di arrivarci con un potente messaggio, farla franca con la stravaganza o fare a pezzi uno stereotipo. È il palco dei palchi e -come cantano Paola e Chiara-bisogna fare furore.
A qualsiasi costo, con qualsiasi mezzo.
Quest’anno non c’è stato Blanco a tenere banco. A sfoggiare invece una serie di look per interpretare e veicolare temi sociali c’è stato Dargen D’Amico, con tanto di orsacchiotti al collo e appello a fermare la guerra.
Al Festival di Sanremo 2024 benvenuti insomma tutti…il marketing è comodamente seduto su PoltroneSofà!
E Amadeus ci saluterà, abbandonerà la conduzione e prenderà il largo sulla Costa Smeralda di Costa Crociere o lo ritroveremo al timone nel 2025? La comunicazione ufficiale dice che è all’ultima fantastica experience nella Città dei Fiori ma può essere una strategia per tastare il sentiment del pubblico, no?
Per ora l’unica certezza è che “Sanremo si Ama(deus”). Amore libero e sicuro, grazie ai preser-bacini di quel figo di Mengoni.